Laparoscopia Roma

 Gli specialisti della chirurgia mini invasiva.

La nostra “mission”  è divulgare la fattibilità della metodica laparoscopica applicandola alla ormai quasi totalità degli interventi chirurgici addominali, supportati dalla certezza che l’approccio chirurgico mini-invasivo offra significativi vantaggi sia al paziente (minor dolore, minima degenza ospedaliera, rapida ripresa funzionale, migliore risultato cosmetico) che al chirurgo (magnificazione del campo operatorio, utilizzo di strumentario tecnologico avanzato, maggiore ergonomicità di lavoro).

Sono Giorgio Demontis, specialista in Chirurgia generale dal 1989.

Ho iniziato l’esperienza laparoscopica sin dal primo divulgarsi di questa metotica (1992) con all’attivo circa 1500 interventi di chirurgia mini-invasiva di cui circa il 30% di laparoscopia avanzata. Sono attualmente titolare di Unità Operativa Dipartimentale di Chirurgia Laparoscopica e Tecnologie Avanzate presso l’Ospedale S. Eugenio di Roma. La mia esperienza è frutto di studi nelle maggiori istituzioni Europee.

Cosa è la VSL?

La VLS consiste essenzialmente nell’eseguire un intervento chirurgico senza praticare una laparotomia ma utilizzando invece una telecamera collegata ad un monitor e sottili strumenti chirurgici (pinze, forbici, elettrocoagulatore, suturatrice, porta-aghi, ecc.) che vengono introdotti in addome attraverso dei trocars con piccoli fori effettuati nella parete addominale.

GLI ALBORI

Branca della video-chirurgia, nasce ufficialmente nel 1987 per merito di Philippe Mouret, chirurgo generale di Lione (Francia), molto esperto in laparoscopia ginecologica e diagnostica, il quale esegue la prima video-laparo-colecistectomia.
Essa coniuga la chirurgia laparoscopica con la video-endoscopia, tecnica diagnostica che consiste nell’effettuare un’endoscopia utilizzando uno strumento dotato di una telecamera che trasmette ad un monitor le immagini dell’interno dell’organo esaminato.
Non si può parlare di video-laparo-chirurgia senza ricordare la chirurgia laparoscopica (CL), cioè quella tecnica chirurgica che prevede l’esecuzione di un intervento chirurgico addominale senza apertura della parete.
Pionieri nel campo della CL furono i ginecologi tedeschi, in particolare Kurt Semm il quale, oltre ai consueti interventi ginecologici, eseguì, per primo al mondo, un’appendicectomia. In seguito, e precisamente il 12 settembre 1985, Erich Mühe, nato a Bad Windsheim (Germania) nel 1938 e recentemente scomparso in seguito ad un incidente ciclistico, eseguì la prima colecistectomia laparoscopica su una giovane donna.

 La VLS consiste essenzialmente nell’eseguire un intervento chirurgico senza praticare una laparotomia ma utilizzando invece una telecamera collegata ad un monitor e sottili strumenti chirurgici (pinze, forbici, elettrocoagulatore, suturatrice, porta-aghi, ecc.) che vengono introdotti in addome attraverso dei trocars  con  piccoli fori effettuati nella parete addominale.

Per fare ciò è necessario, per prima cosa, introdurre nel cavo addominale un gas (CO2 ) in modo da creare uno spazio sufficiente per poter manovrare gli strumenti. Successivamente viene introdotta la telecamera attraverso una piccola incisione intorno all’ombelico, a semicerchio o longitudinale, di poco più di un centimetro. Sotto controllo visivo si introducono gli altri “trocar” attraverso cui vengono inseriti gli strumenti chirurgici veri e propri.

VANTAGGI

Inizialmente la VLS fu contestata, anche aspramente, per le difficoltà tecniche e perché esponeva il paziente ad un rischio operatorio maggiore rispetto alla chirurgia tradizionale, in particolare in caso di emorragia perché il chirurgo, operando “al di fuori” dell’addome, poteva incontrare difficoltà nell’eseguire un’emostasi rapida ed efficace. L’esperienza maturata in questo campo ed il miglioramento delle tecniche e della strumentazione chirurgica hanno minimizzato tale rischio rendendolo del tutto simile alla chirurgia “open”.

Dopo la presentazione dei primi casi di video-laparo-colecistectomia, che a tutti gli effetti può essere considerato il primo intervento di video-chirurgia eseguito al mondo, le indicazioni all’impiego della VLS sono state progressivamente estese. Dai primi semplici interventi demolitivi quali la colecistectomia, l’appendicectomia, la linfoadenectomia, si è giunti, dopo quasi vent’anni, ad interventi molto più complessi quali le resezioni intestinali, le gastrectomie, la chirurgia dell’obesità, gli interventi su pancreas, milza, fegato, vie biliari. 

Il vantaggio principale della VLS è rappresentato da un’invasività chirurgica decisamente inferiore rispetto ad un classico intervento di chirurgia “aperta”. 

I tempi di recupero sono inferiori, il dolore è ridotto , l’effetto cosmetico è sicuramente migliore e la degenza in ospedale abbreviata. 

Per converso i tempi operatori sono leggermente più lunghi, i costi sono elevati e quindi, in certi casi, la VLS viene considerata antieconomica. 

Antieconomica se rapportata all’intervento in senso stretto, ma se si considerano le varianti legate agli interventi in toto, la video-laparoscopia è da considerarsi economica poiché le complicanze (in mani esperte)sono molto ridotte ma soprattutto la tecnica Video-laparoscopica determina un risparmio enorme in considerazione del Costo Sociale di una patologia.

SILS

Il concetto di mini-invasività si è a così vantaggioso che oggi si sta ancora amplificando tanto da praticare l’intervento con l’utilizzo di una singola incisione   “single incision laparoscopic surgery” SILS (o anche “transumbelical single port laparoscopic  surgery”)

Tecnica chirurgica che prevede una incisione piccola, tra l’altro “nascosta” all’interno dell’ombelico,attarverso la quale si introduce uno speciale port in grado di permettere l’ingresso in addome di due strumenti oltre alla telecamera consentendo l’esecuzuione dell’intervento chirurgico come con tre o quattro accessi.

La singola incisione offre vantaggi sicuramente estetici in quanto considerando che l’unico accesso avviene attraverso l’ombelico, l’addome del paziente risulterà alla fine privo di cicatrici chirurgiche.

Non dobbiamo però considerare la SILS come un intervento di sola chirurgia estetica . Eseguire una unica incisone ombelicale azzera il traumatismo ai muscoli della parete addominale comportando una significativa riduzione del dolore (nervi parietali) e delle emorragie ( arterie epigastriche) post-operatorie.